Marelli

Marelli Holdings Co., Ltd.

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RechtsformKabushiki-gaisha
Gründung2019
SitzSaitama, Japan Japan
LeitungDavid Slump, CEO[1]
Mitarbeiterzahl62.000
Umsatz1,38 Bio. Yen(2021)[2]

(8,4 Mrd. EUR)

BrancheAutomobilzulieferer
Websitemarelli.com

Marelli Holdings Co., Ltd. ist ein japanisches Automobilzulieferunternehmen, das im Jahre 2019 aus dem Zusammenschluss von Calsonic Kansei und Magneti Marelli entstand.[3]

Geschichte

Marelli entstand 2019 aus der Fusion der Vorgängerunternehmen Calsonic Kansei und Magneti Marelli. Für die Übernahme von Magneti Marelli zahlte KKR über ihre Holdinggesellschaft CK Holdings 5,8 Milliarden Euro an den vorherigen Eigentümer Fiat-Chrysler.[4]

Calsonic Kansei

Calsonic Kansei (jap. カルソニックカンセイ株式会社) ist ein japanischer Automobilzulieferer, der 2000 aus der Verschmelzung der Unternehmen Calsonic und Kansei entstand.[5] Das Unternehmen produziert verschiedene Zulieferteile für die Automobilindustrie, darunter I-Tafeln, Abgas- und Klimasysteme sowie andere elektronische Komponenten. Calsonic Kansei war börsennotiert, bis es 2017 von KKR übernommen und dekotiert wurde. Der vormals größte Aktionär Nissan hatte seine Anteile zu diesem Zeitpunkt schon KKR angedient.[6]

Magneti Marelli

Magneti Marelli im Firmenlogo des ehemaligen italienischen Unternehmens

Magneti Marelli war ein italienischer Hersteller von Kraftfahrzeugteilen, und Elektronic sowie Automobilzulieferer, der 1919 gegründet wurde. Der Name leitet sich von Magnetartikeln ab, die in Form von Zündanlagen, Zündspulen und Generatoren (Lichtmaschinen) in Automobile und Motorräder eingebaut wurden und werden. Das Unternehmen gehörte zum Fiatkonzern bzw. dessen Nachfolger FiatChrysler. Im Verlauf der Geschichte fertigte das Unternehmen ein breites Spektrum von Produkten, darunter elektrische und elektronische Komponenten für die Automobilindustrie. Radios von Marelli zählen zu Produkten der frühen Firmengeschichte. Wie in Deutschland mit den Volksempfängern, wurden die Radios in Italien als neues Massenmedium angenommen. Im Jahre 1941 wurde der Typ „7A96 Superelectrodina“ der Marke Radiomarelli für 2580 Lire angeboten:[7]

Geschäftsbereiche

Antriebsstrang Verbrennungsantriebe

Marelli ist einer der größten Zulieferer von Kraftstoff-Einspritzsystemen für Verbrennungsmotoren. Die Entwicklung des PKW-Dieseldirekteinspritzers in den 1980er-Jahren und des Common-Rail-Einspritzsystems in den 1990er-Jahren entstanden jeweils unter Federführung des italienischen Unternehmensstamms Magneti Marelli. Der Fiat Croma mit Magneti-Marelli-Ausrüstung war 1987 – ein Jahr vor dem Audi 100 TDI – der erste PKW mit Diesel-Direkteinspritzung. Im Jahr 2009 trug diese Unternehmenssparte etwa 850 Millionen Euro zum Konzernumsatz bei.

Antriebsstrang Elektroantriebe

Das Segment der Elektroantriebe befindet sich seit der Unternehmensfusion zu Marelli im Aufbau.

Cockpit, Interieur

Für die Unternehmenssparte der Kombiinstrumente wurde einst das Unternehmen Veglia Borletti in den Konzernverbund mit eingegliedert. Es werden auch Instrumente unter dem Namen Jaeger vertrieben, einer Marke, die gemeinsame Wurzeln mit dem Luxusuhrenhersteller Jaeger-LeCoultre hat.

Ersatzteile, Zubehör

In der weltweiten Distribution von Ersatzteilen erwirtschaftete das Unternehmen im Jahr 2012 mit 585 Mitarbeitern in Südamerika, Europa und den USA einen Umsatz von 340 Millionen Euro.

Fahrzeugaußenbeleuchtung

Im Jahr 1999 legten Magneti Marelli und Bosch ihre Beleuchtungssparten in einem Joint Venture zusammen und gründeten dazu ihr gemeinsames Tochterunternehmen Automotive Lighting, an dem sie jeweils zu 50 % beteiligt waren. Nach zwei Jahren reduzierte Bosch seinen Anteil auf 25 % und verkaufte schließlich im Jahr 2003 auch seine restlichen Anteile an Magneti Marelli. Seitdem ist dieses Unternehmen mit Hauptniederlassung in Reutlingen die umsatzstärkste Sparte im Konzern und erzielte 2016 etwa 4 Milliarden Euro Umsatz. In weltweit 2 Entwicklungs-, 13 Applikationszentren und 23 Produktionsstätten werden hierfür rund 18.000 Mitarbeiter beschäftigt.

Motorsport

Marelli ist auch als Zulieferer im Motorsport tätig. Unter anderem rüstete das Unternehmen schon die Formel-1-Teams von Ferrari, Renault, Toyota, Red Bull Racing und BMW-Sauber aus und liefert seit 2016 die Einheitselektronik für die MotoGP-Klasse der Motorrad-Weltmeisterschaft.

Weblinks

Commons: Calsonic Kansei – Sammlung von Bildern, Videos und Audiodateien
Commons: Marelli – Sammlung von Bildern, Videos und Audiodateien

Einzelnachweise

  1. Marelli announces CEO succession plans. 16. Januar 2022, abgerufen am 24. Juli 2022 (englisch).
  2. Marelli Sustainability Report 2021. Abgerufen am 24. Juli 2022 (englisch).
  3. Calsonic Kansei and Magneti Marelli unite to form single Marelli. Abgerufen am 10. Mai 2019 (englisch).
  4. Magneti Marelli: Verkauf für 5,8 Milliarden Euro. Euronews, 3. Mai 2019, abgerufen am 13. Mai 2019.
  5. Calsonic Kansei: History abgerufen am 5. Oktober 2018
  6. Reuters: KKR to buy Nissan-backed supplier Calsonic for up to $4.5 billion abgerufen am 5. Oktober 2018
  7. Marelli Radio (1941) im Textarchiv – Internet Archive

Auf dieser Seite verwendete Medien

מאגנטי מרלי.jpg
Autor/Urheber: Shimon Peretz, Lizenz: CC0
MAGNETI
Televisore a valvole, bianco e nero, midget - Museo scienza tecnologia Milano 02229 dia.jpg
Autor/Urheber:
Magneti Marelli (costruttore)
, Lizenz: CC BY-SA 4.0
Questo televisore è contenuto in un mobile in legno e radica con un'apertura quadrata sul lato frontale. Tale apertura, smussata agli angoli e protetta da un vetro, permette la visione dello schermo del tubo catodico (cinescopio) Sotto lo schermo sono presenti 5 comandi a manopola con le seguenti funzioni: sincronia orizzontale/sintonia, luminosità, fuoco, sensibilità, sincronia verticale/contrasto. Nella parte superiore uno sportello incernierato permette di ispezionare l'interno del televisore dove è presente il circuito a valvole (mancanti) costituito da 24 valvole, gli elementi circuitali (condensatori), il tubo catodico posto in orizzontale e un sistema di trasformatori che permetteva l'alimentazione diretta dalla rete elettrica. Il tubo catodico è di forma circolare con angolo di deflessione 70° ed è fissato all'interno del mobile grazie a supporti metallici protetti da materiali morbidi. Sul retro del mobile un pannello forato può essere facilmente asportato per l'ispezione del gruppo di alimentazione che si trova alla base del mobile.
Funzione

Questo apparecchio riceveva solo le immagini trasmesse mediante il sistema della televisione (programmi televisivi), ovvero solo i segnali video. Il segnale audio poteva sentirsi collegando un normale ricevitore radio. Visione in bianco e nero.

Modalità d'uso

Il cinescopio è l'elemento che permette la ricostruzione (o sintesi) delle immagini ricevute grazie a fenomeni elettromagnetici ed elettronici. Il cinescopio del televisore è infatti un tubo a raggi catodici che ha la funzione di trasformare i segnali elettrici provenienti da una sorgente in energia visibile. Il segnale utile che controlla l'intensità del raggio elettronico, viene collegato, tra griglia e catodo, a due dispositivi che permettono di focalizzare il fascio elettronico (il catodo emette elettroni per effetto termoelettrico) e deviarlo in maniera periodica grazie all'azione di campi magnetici (Forza di Lorentz). In questo modo il raggio colpisce un punto sulla superficie interna dello schermo (anodo). Questa superficie è rivestita di materiale fluorescente che eccitato dall'energia degli elettroni emette luce. I dispositivi di deflessione del fascio vengono pilotati dal segnale ricevuto permettendo la ricostruzione dell'immagine ogni 1/25 di secondo dando allo spettatore la percezione del movimento.

Notizie storico-critiche
Il primo a realizzare un sistema di ripresa, trasmissione e ricezione realmente in grado di riprodurre a distanza immagini in movimento, fu lo scozzese John Logie Baird nel 1925I limiti del televisore di Baird basato sulla scansione meccanica dell'immagine mediante disco di Nipkow erano la bassa definizione, la scarsa luminosità delle immagini e la difficoltà a mantenere il sincronismo dei dischi di Nipkow Questo sistema meccanico venne superato dal sistema elettronico Il primo schema teorico basato di televisione elettronica è stato descritto da A. A. Campbell Swinton nel 1908 sulla rivista Nature. Si deve invece all'inventore americano Philo T. Farnsworth lo sviluppo del primo sistema pratico di televisione completamente elettronica nella storia. Farnsworth raggiunse questo risultato nel 1927 e ne diede la prima dimostrazione pubblica nel 1928. Farnsworth non riuscì però ad ottenere finanziamenti per i suoi esperimenti e fu invece il russo Vladimir Zworykin, nei laboratori americani della RCA a realizzare la televisione elettronica come prodotto commerciale, presentata nel 1939 dal presidente della RCA David Sarnoff al World's Fair in New York City. Tra il 1930 e il 1939, la RCA spese oltre tredici milioni di dollari per sviluppare la televisione elettronica In Italia questa nuova tecnologia fu sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio). Il modello qui catalogato, l'RV 175, è stato costruito dalla Magneti Marelli nel 1938 su progetto del Prof. Vecchiacchi e in collaborazione con la RCA. A Milano la Magneti Marelli sviluppò per l'Eiar un trasmettitore TV posto sulla torre Littoria del Parco Sempione e una serie di televisori a tubo catodico. Questi vennero distribuiti nei negozi e ricevevano le trasmissioni sperimentali ad orari prefissati. Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività In questi anni il servizio televisivo dell'EIAR era solo sperimentale e questi televisori erano utilizzati soprattutto per dimostrazioni pubbliche come ad esempio fiere o eventi speciali.
Visore radar Folaga Magneti Marelli Museo nazionale scienza e tecnologia Milano.jpg
Autor/Urheber: Alessandro Nassiri for Museo nazionale scienza e tecnologia L. Da Vinci, Lizenz: CC BY-SA 4.0
Radar visor "Folaga" by Magneti Marelli, about 1941. Museo nazionale scienza e tecnologia "Leonardo da Vinci", Milan.
Amplificatore a valvole - Museo scienza tecnologia Milano 10596 01.jpg
Autor/Urheber:
Magneti Marelli (costruttore)
, Lizenz: CC BY-SA 4.0
Amplificatore a tre valvole collocato in una scatola di legno, rivestita da tela cerata di colore antracite. Il lato anteriore è chiuso da un pannello in metallo, anch'esso di colore antracite. Su questo pannello sono sistemati i comandi operativi dell'amplificatore: due selettori in bachelite nera, ruotabili su una scala graduata da 1 a 6, comandano i toni alti e i toni bassi, mentre un altro selettore analogo, posto su una scala graduata da 0 a 100, controlla il livello di volume. Nella parte sinistra del lato anteriore si trovano inoltre due boccole per l'ingresso del segnale mentre, nella parte destra, sono posizionati l'interruttore per l'accensione, lo spinotto per la selezione della tensione di alimentazione e due prese, una bipolare per il collegamento del cavo di alimentazione e una quadripolare per l'allacciamento dell'altoparlante. Sul lato frontale, infine, è situata infine una griglia in lamiera, asportabile per l'accesso diretto al vano delle valvole.
Funzione

Amplificazione del segnale acustico nei sistemi di riproduzione del suono

Modalità d'uso
Collegare l'amplificatore ad un dispositivo di produzione di segnali acustici (microfono o giradischi) e ad un altoparlante per mezzo di cavi elettrici. Allacciare l'amplificatore alla corrente elettrica e accendere l'apparecchio
Marelli logo.svg
Logo von: Calsonic Kansei – Unternehmen in Japan
Telecamera per ripresa televisiva elettronica, a valvole, bianco e nero, con tubo iconoscopio - Museo scienza tecnologia Milano 02240.jpg
Autor/Urheber:
Magneti Marelli (costruttore), Vecchiacchi Francesco (progettista)
, Lizenz: CC BY-SA 4.0
È formata da un robusto carrello metallico corredato di tre ruote orientabili che sostiene l'involucro in metallo in cui è inserito il dispositivo e l'elettronica di ripresa televisiva (telecamera). La telecamera è sostenuta dal carrello grazie ad una colonna telescopica in acciaio. Sulla base del carrello è presente una presa per il collegamento elettrico (input/output) del dispositivo elettronico di ripresa. Tale collegamento (mancante) sale all'interno della colonna del carrello fino alla telecamera.La maniglia circolare posta alla fine del carrello serve a spingere e tirare la telecamera, mentre la leva sottostante ha il compito di direzionare due delle tre ruote del carrello. La maniglia più lunga posta sotto la telecamera serve a orientare l'apparato di ripresa e il suo obbiettivo verso la scena da riprendere. La maniglia più alta sul lato della telecamera serve a muovere le lenti e avariare le distanze focali all'interno della telecamera. L'altezza della colonna telescopica viene regolata elettricamente attraverso due interruttori a levetta posti all'estremità del carrello. Nella parte posteriore della telecamera è posto un visore (diretto) delle scene riprese; nella parte anteriore è presente l'alloggiamento metallico per l'obiettivo (mancante). All'interno della telecamera (ispezionabile tramite uno sportello con cerniere posto sul retro dell'apparecchio, sotto il visore) sono presenti gli elementi elettronici: tubo da ripresa tipo iconoscopio (mancante), circuiti e valvole di elaborazione (parzialmente mancanti).
Funzione

Telecamera per riprese televisive in bianco e nero.

Modalità d'uso

La scena viene vista dall'obiettivo della telecamera, l'obiettivo proietta l'immagine luminosa sul tubo elettronico collocato all'interno della camera oscura della telecamera. Il tubo elettronico, in questo caso un iconoscopio, converte questo segnale luminoso in un segnale elettrico che , opportunamente rielaborato, può essere trasmesso attraverso canali radio. La scena ripresa poteva essere trasmessa solo in diretta.

Notizie storico-critiche
Questa telecamera si basa sulla tecnica di analisi elettronica delle immagini in movimento teorizzata da A. A. Campbell Swinton nel 1908 sulla rivista Nature e realizzata per la prima volta dall'inventore americano P. T. Farnsworth. Questa tecnologia fu sensibilmente migliorata dallo scienziato russo Vladimir Zworykin nei laboratori americani della Westinghouse e della RCA dal 1923 al 1935. I laboratori della Magneti Marelli di S.S.Giovanni, sotto la guida del Prof. Vecchiacchi, costruirono questa telecamera tra il 1938 e il 1939 per le prime sperimentazioni italiane di tv elettronica, avvelendosi dei brevetti e della collaborazione della RCA e di Zworykin Come tutte le telecamere elettroniche le immagini vengono messe a fuoco sul tubo da ripresa in questo caso rappresentato dall'Iconoscopio. L'iconoscopio è stato il primo tubo a raggi catodici a vuoto spinto e mosaico fotosensibile globulare monofacciale. Realizzato da Vladimir Zworykin ottenne il brevetto nel 1934 dopo quasi 12 anni dalla sua richiesta ufficiale In Italia la tecnologia della televisione elettronica, realizzata nei laboratori della RCA e presentata nel 1939 dal presidente della RCA David Sarnoff al World's Fair in New York City, venne sviluppata a partire da metà degli anni Trenta da tre grandi aziende nazionali: la Magneti Marelli (sistema RCA), la Allocchio Bacchini (sistema Telefunken) e la Safar (sistema derivata dalla Telefunken e telepantoscopio). La Magneti Marelli, su progetto del Prof. Vecchiacci e in collaborazione con la RCA, sviluppò per l'Eiar un trasmettitore TV posto sulla torre Littoria del Parco Sempione di Milano e una serie di televisori a tubo catodico. Questi vennero distribuiti nei negozi e ricevevano le trasmissioni sperimentali ad orari prefissati. In questo periodo non esistevano veri e propri studi televisivi. Le sperimentazioni di ripresa TV venivano fatte in sale di fiere o in spazi improvvisati negli studi radio. La trasmissione avveniva solo in diretta Dopo un po' di sperimentazione dei diversi sistemi proposti dalle tre aziende, la Magneti Marelli e la Safar vennero autorizzate ad iniziare la produzione di apparecchi televisivi presentati alla "Fiera della Radio" del settembre 1939. L'obiettivo dell'EIAR, era quello di scegliere il sistema definitivo in tempo per il lancio ufficiale delle trasmissioni previsto per il 1942 (ventennale del regime fascista). Ma l'avvento della Guerra sospese ogni attività.