Assistenzfigur

Die Sixtinische Madonna, mit Papst Sixtus II., der Hl. Barbara und zwei Putten als Assistenzfiguren (Engel der Sixtina)

Assistenzfigur ist der kunsthistorische Fachbegriff für eine in der sakralen Malerei oder Plastik dargestellte Nebenfigur, die für das eigentliche Bildthema nicht unbedingt notwendig ist bzw. nicht unmittelbar zur ikonographisch vorgeschriebenen Szene gehört, die also der Szene nur „assistiert“ (beiwohnt).[1] Assistenzfiguren tragen nicht zwingend zum Sinngehalt eines Bildes bei, sondern füllen ein Bild auf oder runden es ab oder übernehmen die Funktionen des Betrachters eines Bildes.

Frühe Beispiele in der abendländischen Kunst finden sich auf frühchristlichen Mosaiken und Wandmalereien seit der Spätantike. Typische Assistenzfiguren sind z. B. die am Fuß von Kruzifixen dargestellten Personen, wie Maria, Johannes und Maria Magdalena, weitere Apostel oder die Gruppe der Häscher. Seit dem Mittelalter kommen Bildnisse von Stiftern als Assistenzfiguren hinzu, ebenso erste Beispiele von Künstlerporträts, noch vor der Entstehung autonomer Porträts oder Künstlerporträts mit dem Ende des Spätmittelalters und der beginnenden Renaissance. Als Assistenzfiguren werden in der Fachliteratur ebenfalls die auf Seitenflügeln von mittelalterlichen Flügelaltären dargestellten Heiligen und Stifter bezeichnet.

In der profanen Kunst der Neuzeit, verstärkt seit dem 19. Jahrhundert, nimmt auch auf Herrscherdenkmälern das Personalreservoir der Assistenzfiguren zu, die zunehmend als Bedeutungsträger eingesetzt werden.[2]

Literatur

  • Johanna Scheel: Das altniederländische Stifterbild. Emotionsstrategien des Sehens und der Selbsterkenntnis. Mann, Berlin 2013. ISBN 978-3-7861-2695-9
  • Peter Wulf Hartmann: Das grosse Kunstlexikon. Wien: Beyars 1996. ISBN 978-3-9500612-0-8

Fußnoten

  1. Assistenzfigur
  2. Denkmal, Historisch, Staatslexikon-online, abgerufen am 22. Oktober 2021

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Lorenzo Costa 006.jpg

Immagini dei Bentivoglio // La famiglia Bentivoglio nell'affresco di Lorenzo Costa ( Bologna, Chiesa di San Giacomo, Cappella Bentivoglio) 1. Ginevra Bentivoglio 2. Giovanni II 3. Camilla 4 . Eleonora 5 . Isotta 6 . Laura 7 . Violante 8. Francesca 9 . Bianca 10. Annibale 11. Antongaleazzo 12. Alessandro 13. Ermes

Giovanni e Ginevra ebbero 16 figli. Di essi, cinque morirono in tenera età. Tra quelli ritratti nell'affresco, ricordiamo che Camilla e Isotta furono monache nel convento del Corpus Domini. Francesca, sposata a Galeotto Manfredi, all'epoca in cui venne realizzato l'affresco (agosto 1488) aveva da appena qualche mese assassinato il marito.

Quanto ai figli maschi, Ermes, che nell'88 era ancora un bambino, sarà descritto da un cronista bolognese come iracondo e perverso, addirittura "bestiale", forse in riferimento alla strage da lui compiuta, nel 1501, ai danni della famiglia Marescotti.

Antongaleazzo, ritratto in abito da prelato, aveva il titolo di protonotario apostolico. Egli, come del resto l'intera famiglia Bentivoglio, avrebbe desiderato ottenere il cappello cardinalizio, onore che il papa gli rifiutò.

Annibale infine, con quella mano sul fianco e la splendida veste, appare in atteggiamento fiero e sicuro di sé (al contrario il padre è in atteggiamento stranamente timido e incerto). All'epoca dell'affresco del Costa egli si era appena sposato con Lucrezia d'Este. Dopo la morte di Giovanni II e l'esilio subito dalla sua famiglia, fu lui a tentare, insieme al fratello Ermes, di rientrare a Bologna. Tramontata però ogni speranza di riprendere in mano il governo della città, egli si trasferì stabilmente a Ferrara dove ebbe inizio la sua discendenza.
Spandau Nikolaikirche Kreuz.jpg
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Gotische Kreuzigungsgruppe in der St.-Nikolai-Kirche in Berlin-Spandau
SanVitale09.jpg
Cupola of the choir, decorated with byzantine mosaics (finished till 547): Christ offers the martyr crown to San Vitale, while an angel offers a model of the church to bishop Ecclesius; Basilica of San Vitale in Ravenn, Italy.