Antonio Fontanesi

Antonio Fontanesi
Fontanesis Abschied in Tokio, 1878

Antonio Fontanesi (* 23. Februar 1818 in Reggio nell’Emilia; † 17. April 1882 in Turin) war ein italienischer Maler.

Leben und Werk

Fontanesi lernte bei den Landschaftsmalern Prospero Minghetti und Vincenzo Carnevali und begann in den 1840er Jahren Landschaften und Theaterdekorationen zu malen. 1848 nahm er in Mailand an Kämpfen für die italienische Unabhängigkeit teil (unter Luciano Manara), wie auch nochmals kurz 1859 bei Garibaldis zweitem Unabhängigkeitskrieg in Bologna.

Fontanesi nahm vielfältige Einflüsse aus dem europäischen Ausland in seine Malerei auf. Fontanesi reiste 1849 nach Genf, wo er Alexandre Calame und Charles-François Daubigny kennenlernte und bis 1865 blieb. 1855 traf er in Paris, wo zu dieser Zeit Weltausstellung war, mit Jean-Baptiste Camille Corot und Constant Troyon zusammen. 1861 traf er in Florenz die Vertreter der Macchiaioli Telemaco Signorini und Giovanni Fattori. 1863 versuchte er sich in London niederzulassen, ging aber wegen mangelnder Aufträge zurück nach Florenz.

Er erhielt eine Professur an der Akademie in Lucca. Ab 1869 lebte er in Turin, wo er Professor für Landschaftsmalerei an der Accademia Albertina geworden war. Er hatte dort großen Einfluss auf die piemonteser Malerei und war zu seiner Zeit hoch angesehen, mit Ausstellungen in Lyon, Turin, Mailand, Florenz, Genua und Bologna.

Er reiste nach England, wo er von den Werken von John Constable und William Turner angeregt wurde. 1875 bis 1878 war er in Japan (Tokio) auf Einladung der japanischen Regierung in der Meiji-Zeit an der neu gegründeten Kunstschule (Kōbu Bijutsu Gakkō). Die Japaner hatten sich entschlossen, italienische Künstler zum Erlernen westlicher Kunst-Techniken (Yōga) zum Vorbild zu nehmen. Er unterrichtete dort Zeichnen und Ölmalerei, Vincenzo Ragusa Bildhauerei und Giovanni Cappelletti übernahm die Vorbereitungsklassen. Fontanesis wohl bedeutendster Schüler war Asai Chū, auf dem Foto in der Mitte der hinteren Reihe, halbverdeckt.[1] Eine Erkrankung zwang ihn 1878 nach Europa zurückzukehren.

1878 war er in der Dauphiné, wo er sich mit François-Auguste Ravier (1814–1895) befreundete.

Eine größere Anzahl seiner Werke befindet sich in der Turiner "Galleria civica d’arte moderna e contemporanea (GAM)" und wird dort auch ausgestellt.

Galerie

Einzelnachweise

  1. Miwa Hideo (Hrsg.): Nihon no bijutsu No. 350. Verlag Ikubundo, 1995. S. 60.

Literatur

  • Marco Calderini: Antonio Fontanesi. Pittore paësista. 2. Aufl. Silvestrelli & Cappelletto, Turin 1925.
  • S. Noma (Hrsg.): Fontanesi, Antonio. In: Japan. An Illustrated Encyclopedia. Kodansha, 1993. ISBN 4-06-205938-X, S. 391.
  • Sadao Tsuneko u. a.: Discovering the Arts of Japan. A Historical Overview. Kodansha International, Tokio 2003, ISBN 4-7700-2939-X.
  • Marziano Bernardi: Antonio Fontanesi (Il maestri della pittura italiana dell'ottocento). Mondadori, Mailand 1933.
  • Michelangelo Masciotta: Antonio Fontanesi. In: Hermain Bazin u. a. (Hrsg.): Kindlers Malereilexikon. DirectMedia, Berlin 2003, ISBN 3-89853-922-9 (1 DVD-ROM; früher: Dtv, München 1982).

Auf dieser Seite verwendete Medien

Fontanesi Abschied.jpg
Farewell gathering around Antonio Fontanesi in Tokyo
Antonio fontanesi, primi del '900.JPG
Picture of the beginning of XX century (1900-1903)
Fontanesi sole di primavera.jpg
Autor/Urheber: Antonio Fontanesi , Lizenz: CC BY-SA 3.0
Il soggetto, una pastorella appoggiata ad un rustico pozzo che fa la calza poco distante dal suo gregge, ripropone in controparte il disegno conservato presso l'università delle Arti di Tokyo. L'esemplare è ad oggi l'unico noto in uno stato precedente a quello che la bibliografia definisce “stato unico” (esemplare conservato in Collezione Davoli a Reggio Emilia con la dicitura “prova di saggio che deve servire di norma al calcografo”, stampato su carta cina). Si differenzia per la mancanza dei tratti che simulano il fogliame sui due rami a sinistra del tronco dell'albero, per la mancanza di molti tratti che scuriscono il terreno e per la mancanza dei tratti che definiscono la pecora più a destra del gruppo di tre sulla sinistra della composizione e dei tratti che aggiungono un agnello alla destra del gruppo. In generale sembra che la lastra sia stata sottoposta ad una più leggera morsura rispetto allo stato noto ai cataloghi, differenza questa, che peraltro contraddistingue il modus operandi di Fontanesi in altre lastre (es. Mucche, Pastorale). L'incisione, già apprezzata dalla critica per il suoi effetti tonali è in questa prova ancora più delicata e leggibile nell'insieme. Firma nell'inciso in basso a destra. Impressione eccellente stampata su carta cina applicata ad altra avorio spessa con leggera velatura riquadrata, ampi margini. Ottimo stato di conservazione eccetto parziale ingiallimento al solo verso lungo i margini del foglio e due macchioline sul foglio cina all'esterno dell'immagine. Bibliografia: Dragone, n 90; Scheda tecnica di Matteo Crespi, Il bulino antiche stampe Milano, 2012.