Alfa Romeo Tipo 512

Alfa Romeo Tipo 512

Konstrukteur:Wifredo Ricart
Gioacchino Colombo
Technische Spezifikationen
Chassis:Aluminiumkarosserie, Stahlrohrrahmen
Motor:180º V12, 1490 cm³, Roots-Kompressor
Länge:4320 mm
Breite:1500 mm
Höhe:1050 mm
Radstand:2450 mm
Gewicht:710 kg
Statistik
StartsSiegePolesSR
WM-Punkte:k. A. / tba
Podestplätze:
Führungsrunden:k. A. / tba
Vorlage:Infobox Rennwagen/Wartung/Alte Parameter

Der Alfa Romeo Tipo 512 war ein einsitziger Rennwagen („Monoposto“), der als Nachfolger für den Alfa Romeo 158 „Alfetta“ vorgesehen war. Der Entwurf stammte von Wifredo Ricart und war (nach dem Alfa Romeo Tipo 162 mit V16-Motor) dessen zweite Arbeit für Alfa Romeo. Der Tipo 512 war das erste Alfa-Romeo-Modell mit Mittelmotor.

Hintergründe

In der zweiten Hälfte der 1930er Jahre wurde das sogenannte „Voiturette-Racing“ immer beliebter. Voiturettes (dt. „Wägelchen“) waren kleinere Grand-Prix-Rennwagen. Es gab ein 3-Liter-Limit für die großen Fahrzeuge und 1,5 Liter für die Voiturettes. Die steigenden Kosten in der 3-Liter-Klasse und die Dominanz von Mercedes-Benz und Auto Union machten die 1,5-Liter-Klasse zu einer interessanten Alternative für die finanziell schwächeren Teams. Der erste Voiturette-Rennwagen von Alfa Romeo war der 158, der den Beinamen „Alfetta“ (also „kleiner Alfa“ oder „Alfachen“) trug und ab 1938 eingesetzt wurde.[1]

Entwicklung und Technik

Als sich zum Ende der 1930er Jahre abzeichnete, dass die Grand-Prix-Rennen künftig nicht mehr auf Basis der 3-Liter-Formel ausgetragen würden, sondern nach dem 1,5-Liter-Reglement, begannen Wifredo Ricart und Gioacchino Colombo mit den Arbeiten zu einem Ersatz für den 158. Inspiriert von den Auto Union-Rennwagen entschied sich Alfa Romeo für eine Konstruktion mit Mittelmotor. Dieses Konzept war nicht die einzige Neuerung für einen Alfa Romeo, auch der Motor war völlig neu.

Um den Schwerpunkt des 512 möglichst weit nach unten zu verlagern, wurde ein völlig neuer, sehr flacher 12-Zylinder-Motor (ein 180-Grad-V12) entworfen. Sein Hub von nur 54,2 mm war der kürzeste, den Alfa Romeo in einem Grand-Prix-Rennwagen der Vorkriegszeit einsetzte. Mithilfe von zwei Kompressoren leistete der 1490-cm³-Motor 335 PS bei 8600/min, was über 200 PS pro Liter Hubraum entspricht. Der Motor war direkt mit einem Fünfganggetriebe und einer De-Dion-Hinterachse verbunden. Die Vorderräder hatten Einzelradaufhängung. An allen Rädern hatte der Wagen groß dimensionierte, hydraulisch betätigte Trommelbremsen.

Das Potenzial dieser Maschine ist nicht klar einzuschätzen, da es ein Prototyp war. Im Museo storico Alfa Romeo in Arese sind folgende Daten veröffentlicht: maximale Leistung (geschätzt) 500 PS (373 kW) bei 11.000/min und eine Höchstgeschwindigkeit von über 350 km/h.

Historie

Ein erster Prototyp des Tipo 512 wurde 1940 fertiggestellt und am 12. September 1940 von Alfa Romeos Chef-Testfahrer Consalvo Sanesi getestet. Der Motor war sehr leistungsfähig, aber das Handling wurde als mangelhaft empfunden.[2] Am 19. Juni 1940 verunglückte der Alfa Romeo-Testfahrer Attilio Marinoni bei Abstimmungsfahrten tödlich, als er die 512-Federung in einem Alfetta 158 testete.[3]

Die Entwicklung wurde durch den Zweiten Weltkrieg unterbrochen. Ein zweites Chassis wurde gebaut, das Auto aber nicht eingesetzt. Nach dem Krieg startete Alfa Romeo wieder mit dem 158 und gewann mit diesem Typ die erste Formel-1-Weltmeisterschaft, für die der 512 ursprünglich entwickelt worden war. Wilfredo Ricart kehrte nach Spanien zurück, um sein eigenes Automobilunternehmen Pegaso zu gründen. Colombo wechselte zu Ferrari und entwarf einen V12-Motor, der bis in die 1960er-Jahre eingesetzt wurde.[4]

Es wurden nur zwei Prototypen des Tipo 512 gebaut, die im Museo storico Alfa Romeo und im Nationalen Museum für Wissenschaft und Technologie Leonardo da Vinci ausgestellt sind.[5]

Galerie

Aufnahmen, des im Nationalen Museum für Wissenschaft und Technologie Leonardo da Vinci ausgestellten Exemplars.

Technische Informationen

Alfa Romeo Tipo 512[6]
Motor180 V12 (Block und Köpfe Leichtmetall)
Hubraum1490 cm³ / 90.9 cu in
Bohrung × Hub54,0 mm × 54,2 mm
Verdichtungsverhältnis6,6 : 1
Drehmoment:unbekannt
Leistung bei 1/min335 PS (250 kW) bei 8600
PS pro Liter Hubraum:225 PS
Ventilsteuerungzwei obenliegende Nockenwellen / 2 Ventile pro Zylinder
GemischaufbereitungVergaser / Roots-Kompressor
KühlungWasser
Getriebe5-Gang-Getriebe (Hinterradantrieb)
BremsenTrommelbremsen an allen Rädern
Radaufhängung vornQuerlenker, Längstorsionsstab, Reibungsdämpfer, hydraulische Stoßdämpfer
Radaufhängung hinten De-Dion-Achse, Längstorsionsstab, Reibungsdämpfer, Teleskopstoßdämpfer
Karosserie und RahmenAluminiumkarosserie, Stahlrohrrahmen
Radstand2450 mm
Spurweite vorn / hinten1320 mm / 1310 mm
Reifengröße vornunbekannt
Reifengröße hintenunbekannt
Maße L × B × H4320 mm × 1500 mm × 1050 mm
Leergewicht (ohne Fahrer)710 kg
Tankinhaltunbekannt
Kraftstoffverbrauchunbekannt
Höchstgeschwindigkeitüber 350 km/h
Leistungsgewicht (PS/kg)0,47 PS/kg

Weblinks

Commons: Alfa Romeo Tipo 512 – Sammlung von Bildern, Videos und Audiodateien

Einzelnachweise

  1. 1940 - 1941 Alfa Romeo 512 - Images, Specifications and Information. Abgerufen am 10. Juni 2020.
  2. Griffith Borgeson, (2002). The Alfa Romeo Tradition. Somerset, England: Haynes Publishing Group. 0-85429-875-4.
  3. 8W - Why? - Rear-mounted engines. Abgerufen am 11. Juni 2020.
  4. 1940 - 1941 Alfa Romeo 512 - Images, Specifications and Information. Abgerufen am 11. Juni 2020.
  5. 8W - Why? - Rear-mounted engines. 28. Oktober 2008, archiviert vom Original am 28. Oktober 2008; abgerufen am 11. Juni 2020.
  6. 1940 - 1941 Alfa Romeo 512 Specifications. Abgerufen am 11. Juni 2020.

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Alfa Romeo Tipo 512 noBG.jpg
Autor/Urheber: Brian Snelson from Hockley, Essex, England, Lizenz: CC BY-SA 4.0
Alfa Romeo Tipo 512 Built 1940. 1.5 litre flat-12 335 bhp at 8,600 rpm
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Alfa Romeo (costruttore), Ricart Wilfredo (progettista)
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Autovettura da corsa con carrozzeria in gran parte asportata per mostrare il funzionamento meccanico, sostenuta da un telaio a longheroni ovali, con elementi a traliccio. Il motore è sistemato in posizione centrale, alle spalle dell'abitacolo del pilota; si tratta di un motore boxer a 12 cilindri, con valvole trasversali in testa. Il sistema di alimentazione comprende un carburatore aspirato a corpo triplo; il motore inoltre è dotato di un sistema di sovralimentazione a doppio stadio, costituito da due compressori volumetrici. Il serbatoio in lamiera ha una forma semicircolare ed è posizionato in coda al telaio; la vettura inoltre presenta due tubi di scarico posteriori. Il sistema di trasmissione è basato su dischi multipli, con organi disposti in blocco nel retrotreno, e su un cambio a cinque marce. Il veicolo utilizza ruote a raggi tangenti, montate su un avantreno indipendente e su un retrotreno a ponte de Dion; le sospensioni sono costituite da barre di torsione e doppi ammortizzatori idrualici e meccanici. L'impianto frenante consiste in freni a quattro tamburi, con comando idraulico a pedale. L'abitacolo è situato in posizione avanzata rispetto al motore e comprende un sedile in pelle, tre pedali e cruscotto dotato dei cinque quadranti del manometro dell'olio, del contatore del numero di giri, dell'indicatore del livello di benzina ed infine dei termometri della temperatura dell'acqua e dell'olio. Il muso della vettura è coperto da una porzione di carrozzeria, verniciata di rosso, comprendrente una calandra di forma ogivale.


Notizie storico-critiche
L'Alfa Romeo Gran Premio 512 rappresenta il prototipo di un'auto che venne sviluppata a partire dal 1939 con l'intenzione di realizzare una vettura da competizione con soluzioni avanzate, in grado di competere lo strapotere internazionale delle rivali tedesche Mercedes e Auto Union. A quest'ultime si ispirò per il posizionamento centrale del motore, alle spalle del posto di guida. A causa dello scoppio della Seconda Guerra mondiale, vennero realizzati soltanto due prototipi completi che non poterono prendere parte a nessuna competizione; al termine del conflitto, inoltre, il progetto venne accantonato per gli ovvi problemi economici postbellici, a causa dei quali si preferì riprendere soluzioni già collaudate. Oltre al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", l'altro prototipo è conservato presso il Museo Alfa Romeo di Arese.
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Autovettura da corsa con carrozzeria in gran parte asportata per mostrare il funzionamento meccanico, sostenuta da un telaio a longheroni ovali, con elementi a traliccio. Il motore è sistemato in posizione centrale, alle spalle dell'abitacolo del pilota; si tratta di un motore boxer a 12 cilindri, con valvole trasversali in testa. Il sistema di alimentazione comprende un carburatore aspirato a corpo triplo; il motore inoltre è dotato di un sistema di sovralimentazione a doppio stadio, costituito da due compressori volumetrici. Il serbatoio in lamiera ha una forma semicircolare ed è posizionato in coda al telaio; la vettura inoltre presenta due tubi di scarico posteriori. Il sistema di trasmissione è basato su dischi multipli, con organi disposti in blocco nel retrotreno, e su un cambio a cinque marce. Il veicolo utilizza ruote a raggi tangenti, montate su un avantreno indipendente e su un retrotreno a ponte de Dion; le sospensioni sono costituite da barre di torsione e doppi ammortizzatori idrualici e meccanici. L'impianto frenante consiste in freni a quattro tamburi, con comando idraulico a pedale. L'abitacolo è situato in posizione avanzata rispetto al motore e comprende un sedile in pelle, tre pedali e cruscotto dotato dei cinque quadranti del manometro dell'olio, del contatore del numero di giri, dell'indicatore del livello di benzina ed infine dei termometri della temperatura dell'acqua e dell'olio. Il muso della vettura è coperto da una porzione di carrozzeria, verniciata di rosso, comprendrente una calandra di forma ogivale.


Notizie storico-critiche
L'Alfa Romeo Gran Premio 512 rappresenta il prototipo di un'auto che venne sviluppata a partire dal 1939 con l'intenzione di realizzare una vettura da competizione con soluzioni avanzate, in grado di competere lo strapotere internazionale delle rivali tedesche Mercedes e Auto Union. A quest'ultime si ispirò per il posizionamento centrale del motore, alle spalle del posto di guida. A causa dello scoppio della Seconda Guerra mondiale, vennero realizzati soltanto due prototipi completi che non poterono prendere parte a nessuna competizione; al termine del conflitto, inoltre, il progetto venne accantonato per gli ovvi problemi economici postbellici, a causa dei quali si preferì riprendere soluzioni già collaudate. Oltre al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", l'altro prototipo è conservato presso il Museo Alfa Romeo di Arese.
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Autovettura da corsa con carrozzeria in gran parte asportata per mostrare il funzionamento meccanico, sostenuta da un telaio a longheroni ovali, con elementi a traliccio. Il motore è sistemato in posizione centrale, alle spalle dell'abitacolo del pilota; si tratta di un motore boxer a 12 cilindri, con valvole trasversali in testa. Il sistema di alimentazione comprende un carburatore aspirato a corpo triplo; il motore inoltre è dotato di un sistema di sovralimentazione a doppio stadio, costituito da due compressori volumetrici. Il serbatoio in lamiera ha una forma semicircolare ed è posizionato in coda al telaio; la vettura inoltre presenta due tubi di scarico posteriori. Il sistema di trasmissione è basato su dischi multipli, con organi disposti in blocco nel retrotreno, e su un cambio a cinque marce. Il veicolo utilizza ruote a raggi tangenti, montate su un avantreno indipendente e su un retrotreno a ponte de Dion; le sospensioni sono costituite da barre di torsione e doppi ammortizzatori idrualici e meccanici. L'impianto frenante consiste in freni a quattro tamburi, con comando idraulico a pedale. L'abitacolo è situato in posizione avanzata rispetto al motore e comprende un sedile in pelle, tre pedali e cruscotto dotato dei cinque quadranti del manometro dell'olio, del contatore del numero di giri, dell'indicatore del livello di benzina ed infine dei termometri della temperatura dell'acqua e dell'olio. Il muso della vettura è coperto da una porzione di carrozzeria, verniciata di rosso, comprendrente una calandra di forma ogivale.


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Autovettura da corsa con carrozzeria in gran parte asportata per mostrare il funzionamento meccanico, sostenuta da un telaio a longheroni ovali, con elementi a traliccio. Il motore è sistemato in posizione centrale, alle spalle dell'abitacolo del pilota; si tratta di un motore boxer a 12 cilindri, con valvole trasversali in testa. Il sistema di alimentazione comprende un carburatore aspirato a corpo triplo; il motore inoltre è dotato di un sistema di sovralimentazione a doppio stadio, costituito da due compressori volumetrici. Il serbatoio in lamiera ha una forma semicircolare ed è posizionato in coda al telaio; la vettura inoltre presenta due tubi di scarico posteriori. Il sistema di trasmissione è basato su dischi multipli, con organi disposti in blocco nel retrotreno, e su un cambio a cinque marce. Il veicolo utilizza ruote a raggi tangenti, montate su un avantreno indipendente e su un retrotreno a ponte de Dion; le sospensioni sono costituite da barre di torsione e doppi ammortizzatori idrualici e meccanici. L'impianto frenante consiste in freni a quattro tamburi, con comando idraulico a pedale. L'abitacolo è situato in posizione avanzata rispetto al motore e comprende un sedile in pelle, tre pedali e cruscotto dotato dei cinque quadranti del manometro dell'olio, del contatore del numero di giri, dell'indicatore del livello di benzina ed infine dei termometri della temperatura dell'acqua e dell'olio. Il muso della vettura è coperto da una porzione di carrozzeria, verniciata di rosso, comprendrente una calandra di forma ogivale.


Notizie storico-critiche
L'Alfa Romeo Gran Premio 512 rappresenta il prototipo di un'auto che venne sviluppata a partire dal 1939 con l'intenzione di realizzare una vettura da competizione con soluzioni avanzate, in grado di competere lo strapotere internazionale delle rivali tedesche Mercedes e Auto Union. A quest'ultime si ispirò per il posizionamento centrale del motore, alle spalle del posto di guida. A causa dello scoppio della Seconda Guerra mondiale, vennero realizzati soltanto due prototipi completi che non poterono prendere parte a nessuna competizione; al termine del conflitto, inoltre, il progetto venne accantonato per gli ovvi problemi economici postbellici, a causa dei quali si preferì riprendere soluzioni già collaudate. Oltre al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", l'altro prototipo è conservato presso il Museo Alfa Romeo di Arese.